ZPS il Toffo: l’area è connotata da importanti ambienti umidi ripariali caratterizzati da boschi a ontano nero e salice bianco, da canneti e specchi d’acqua con una diversificata vegetazione acquatica palustre.
Lago di Sartirana: è circondato da un’area verde di 23 ettari dove è possibile passeggiare seguendo il sentiero che si snoda lungo l’argine per poi inoltrarsi nel canneto, nel mezzo del quale, si apre un ponte in legno che conduce a una casetta per il birdwatching.
Villa Calchi: è una pregevole dimora nobiliare costruita al culmine di un colle, situata in un’area indicata come la Vescogna, che oggi coincide con la frazione di Calco Superiore.
Chiesa di San Vigilio: una chiesa storica che rappresenta un importante punto di riferimento culturale e religioso.
Civico museo di storia naturale Don Michelangelo Ambrosioni: un museo che nasce da una ricca collezione naturalistica raccolta durante oltre quarant’anni.
Le prime notizie sull’esistenza del paese, o meglio dell’insediamento umano sulle colline calchesi, si trovano in una pergamena del 936 o 937.
L’origine del nome viene collegata alla voce celtica Calk, calce o masso calcareo. Considerata l’esistenza di pietra calcarea nel territorio, l’interpretazione può ritenersi abbastanza credibile.
Strabone, storico e geografo greco narra che i Romani, per ripopolare il Lario e le sponde dell’Adda, dopo la cacciata dei “barbari”, Celti o Insubri che fossero, abbiano deportato in queste zone una grande quantità di greci. Alcuni di loro, originari dell’isola di Calchi, nel mar Egeo, insediatisi sulle colline, chiamarono Calco la zona in ricordo della loro patria lontana a cui erano stati strappati e alla quale molto somigliava.
Per rafforzare questa tesi si cita anche il nome di una città greca dell’Aetolia e di una moneta da 10 soldi chiamata Calchos menzionata anche da Plinio.
Questa suggestiva ipotesi manca di supporti storici.
