Home | Imperdibili | Vivere l’incanto di Vaprio D’Adda
Situato lungo le rive del fiume Adda, il borgo di Vaprio d’Adda offre ai visitatori un’esperienza dove natura, cultura e storia si fondono in modo armonioso. Tra le varie aree del paese, vale davvero una visita quella che sta all’incrocio tra il fiume Adda e il ponte di Canonica. Il ponte, costruito per collegare Vaprio d’Adda, in provincia di Milano, a Canonica d’Adda, in provincia di Bergamo, ha subito numerose distruzioni a causa di inondazioni, battaglie e guerre. Dedicato al comandante Aureolo, che combatté nel 268, il ponte è stato vitale per il traffico tra Bergamo e Milano. Distrutto nel 1160 da Federico Barbarossa e ricostruito nel 1211, è poi scomparso dai racconti fino al 1817, quando fu ricostruito dagli austriaci. Dopo ulteriori danneggiamenti e una ricostruzione, il ponte è stato rimpiazzato nel 1957 con la struttura attuale.
Il lato bergamasco del fiume è particolarmente amato dagli appassionati di pesca. I pescatori si appostano nell’area della roggia Vailata, vicino al ponte. Dalla sponda bergamasca, si gode anche di una vista migliore su Villa Melzi d’Eril. Nel XV e XVI secolo, il sito della villa era un punto difensivo al confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. Nel 1482, Giovanni Melzi costruì una residenza nobiliare con una forte connotazione politico-strategica. Tra il 1511 e il 1513, Leonardo da Vinci fu ospite nella villa, che nei secoli ha accolto altre figure di spicco come Margherita d’Austria nel 1598 e Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel. La villa è stata immortalata nei quadri di Vaprio d’Adda di Gaspar van Wittel e di Bernardo Bellotto, scelte perché la riviera del fiume era il luogo di villeggiature e delizia del Ducato di Milano nel Settecento e Ottocento. L’edificio è circondato da un vasto giardino con labirinti, grotte, terrazze, pensili e scalinate che, seguendo il dislivello del terreno, scendono fino alla sponda del Naviglio Martesana.
Il canale Martesana, ideato a metà del XV secolo, serviva per il trasporto di merci e persone e per l’irrigazione dei campi. Completato nel 1496, si collegava ai navigli di Milano, permettendo il trasporto fluviale fino al Ticino. Fu poi implementato un sistema di conche per facilitarne la navigazione. Contrariamente a quanto pensa, Leonardo da Vinci non fu l’ideatore né il supervisore del Martesana, ma il suo contributo si limitò a studi per ottimizzare le conche.
Proseguendo lungo il Naviglio, si arriva alla Casa del Custode delle Acque. Le origini di questa dimora risalgono al 1542. Nel 1571, l’edificio fu designato come “Casa Regia”, un centro per la riscossione dei dazi. Il custode aveva il compito di incassare le imposte e assicurare il corretto funzionamento del sistema idrico tra il naviglio e il fiume. La struttura serviva anche da punto di imbarco per il traghetto che collegava Vaprio a Canonica; un ambiente seminterrato era adibito a sala d’attesa per i passeggeri e rifugio per i naviganti. Con il passare del tempo, a seguito dei cambiamenti nelle abitudini, nei costumi e nell’economia locale, la casa ha conosciuto un lento declino, culminato nell’abbandono nel secolo scorso. Oggi è sede della galleria interattiva “Leonardo in Adda”, un luogo per scoprire e seguire lo sguardo di Leonardo da Vinci, uno sguardo scientifico e appassionato, un ambiente dove toccare con mano i suoi scritti più noti.
Dietro la Casa del Custode delle Acque, è possibile vedere ciò che rimane del Vellutificio Velvis. Questo storico stabilimento, un tempo fiorente centro di produzione tessile, racconta la storia dell’industria e del duro lavoro che ha sostenuto la comunità locale.